Valori fondanti e realpolitik

L'intervento del Presidente della Sezione PLR di Lugano Guido Tognola, 8 settembre 2019

Ringraziando Grandini per il suo intervento sul CdT di sabato 17.08.19 per tornare a parlare di Politica, lasciando sterili polemiche ad altri. Ecco l’opportunità dataci in questi giorni dalla scelta di una congiunzione tecnica fra le forze del centro PLR/PPD/VL.

Da molti anni, purtroppo, ci siamo limitati a declamare una serie di valori fondanti del pensiero liberale radicale, senza però occuparci di declinarli e soprattutto viverli puntualmente. Parole come “libertà”, “laicità”, “uguaglianza”, “solidarietà”, “cultura”, solo per citarne alcune, vengono ripetute come i grani di un rosario imparato a memoria e hanno apparentemente smesso di essere centrali nell’azione politica attuale, lasciando spazio ad appiattimenti su posizioni sempre più distanti da un pensiero e da una visione liberale.

In particolare, i temi sollevati dal cosiddetto “zoccolo duro” PLR (non sorprenda però che alcuni di essi, lungi dall’essere radicali, ricorrano sovente ad ammiccamenti demoleghisti e tutt’altro che laici) riconducono il patto “antistorico” a un punto fondamentale, a giusta ragione, del nostro pensiero: il rapporto con la religione.

Non da meno, sono il primo a ricusare eventuali “matrimoni” o “fusioni” di genere con chi, ancora oggi, fa della religione stessa un principio cardine dell'ordinamento civile e del proprio pensiero politico.

Innegabili le differenze che ci accomunano, non da ultimo il primato di una scuola pubblica laica, ed è proprio per questo che è preferibile il coraggio della trasparenza di un accordo “tattico/strategico” dichiarato piuttosto che accordi di bottega fatti nell’ombra e nei soliti corridoi.

Accordo nel solco di una Realpolitik , in uno scenario politico di nuovi blocchi (fusione a destra, congiunzione a sinistra), che vuole la prossima legislatura essere cruciale per il futuro del nostro Paese e che non può essere semplicemente abbandonata in mani meramente populiste e reazionarie.

Oggi, pur dando per assunto il principio di secolarizzazione, la laicità dello Stato e al contempo la libertà di culto - uno dei valori fondamentali del pensiero liberale - è un tema tutt’altro che scontato: islamofobia, antisemitismo, suprematismo, il primato della fede cristiana ribadito dalla retorica presente a destra con slogan che inneggiano senza pudore a tempi passati, dovrebbero ricordarcelo tutti i giorni.

Personalmente, da ateo convinto, credo che un distinguo dialettico con il PPD debba essere ribadito ed aggiornato anche a tematiche più attuali, sempre legate alla sfera valoriale spirituale, tematiche quali, per esempio, il concetto di famiglia, il riconoscimento delle coppie omossessuali, la possibilità di adozione da parte delle stesse, il fine vita (suicidio assistito), l’aborto, la ricerca scientifica, tutti temi che però non fanno l’unanimità già all’interno del nostro stesso partito, esattamente come l’iniziativa “Ticino laico “(che ho personalmente sostenuto), e che raramente vengono dibattuti apertamente.

Trovare il modo di rendere nuovamente fertile e costruttivo questo dibattito, opponendoci ad ogni forma di intolleranza e di subcultura, è il solo modo per crescere e far crescere un paese e ritrovare uno spirito volto ad una società aperta e progressista.