A Lugano, ma non solo qui, vi è la tendenza a focalizzarsi su un progetto alla volta, concentrando l’attenzione della popolazione e dei media su un unico pezzo del vasto puzzle che è il nostro territorio, senza riferimento a un non ancora concepito disegno pianificatorio equilibrato d’insieme. Oggi è lo stadio con i suoi contorni; in passato fu il LAC. E nel frattempo ci sfuggono molte opportunità: il museo di storia naturale, il Mizar, l’ospedale cantonale, per non dire della preannunciata chiusura del pronto soccorso in città, che non ha suscitato alcuna reazione apparente. Ora non ci resta che guardare al futuro, e trovare il coraggio di avere visioni e di condividerle. Emblematica, al riguardo, può essere anche l’immaginazione del «salotto buono» (cfr. opinione apparsa sul CdT del 26.03.2021), peraltro non originale, che dovrebbe risolvere il problema del lungolago.
Siamo ancora in tempo, ad esempio, per rivedere il progetto di riqualifica del comparto del Campo Marzio. Si sa, anche se non vi è certezza, che in quell’area si vorrebbe collocare il centro congressuale, affiancato da un complesso alberghiero: un inserimento che potrebbe meglio attagliarsi a una zona discosta dal cuore cittadino. E allora perché non ripensare il progetto nell’ottica di una vera e propria riqualifica? Eliminato lo storico Conza, si potrebbe valorizzare il contesto creando un grande parco accessibile al pubblico, corredato degli attuali spazi dedicati allo sport, come i campi da tennis, il lido e le piscine, e di nuove isole di svago. E se la Città finalmente si aprisse a una più intensa interazione con gli istituti universitari, all’interno del parco si potrebbero creare un percorso culturale e un itinerario dedicato alle tecnologie innovative, entrambi liberamente fruibili. Sarebbe pensabile anche il coinvolgimento di imprese e artigiani locali, in una forma di collaborazione attiva e in costante evoluzione. Il centro congressuale, che dovrebbe essere sintesi di valori architettonici e di progredite tecniche di costruzione, si inserirebbe in modo armonioso in un tessuto denso di significati e diventerebbe, nello stesso tempo, il contenitore non solo degli spazi dedicati ai convegni ma anche di un vero e proprio luogo dove ricerca multidisciplinare e applicazione tecnica si uniscono, con lo scopo di rendere Lugano una città tecnologicamente all’avanguardia ed energeticamente sostenibile. Il Campo Marzio potrebbe così diventare testimonianza viva di una città che guarda al futuro, concretando un progetto che accomuna scienza e cultura, offrendo ai cittadini, ai congressisti e ai turisti l’immagine di una sorta di fucina di idee. Visioni.
Candidata PLR al Municipio e al Consiglio Comunale di Lugano
Avvocato