Un regime strisciante che annulla le libertà

Corriere del Ticino: opinione di Karin Valenzano Rossi, 08.02.2021 

Solitamente ho un approccio fiducioso nelle decisioni prese dalle istituzioni. Ora però fatico a comprendere ed accettare misure così incisive e dannose per l’economia e la società, che sembrano misure totalitarie assurde e non proporzionate. Un regime che avanza strisciante, annientando libertà personali e collettive, senza logica precisa e ancora meno proporzione. Semi lockdown con attività commerciali chiuse, bar e ristoranti con le serrande abbassate, attività culturali e sociali bandite, attività sportive pesantemente azzoppate, home working obbligatorio e ora persino le multe in case private e controlli a tappeto nelle attività economiche locali, che cercano di resistere. Un mondo alla rovescia! Una Svizzera che non riconosco. Le autorità sembrano accanirsi contro il nemico sbagliato: pugno di ferro con i piccoli, i deboli e le realtà economiche in difficoltà, che stringono i denti e fanno salti mortali per sopravvivere. Forse per nascondere le pecche delle scelte pregresse? Scelte che hanno portato a non avere stock di mascherine, paracetamolo, ossigeno e a non riuscire ad assicurare dosi di vaccini in tempi ragionevoli, in un sistema sanitario dipendente dal personale estero e senza capacità sufficienti per far fronte a situazioni di emergenza. La comunicazione è spasmodica, infarcita di errori, dichiarazioni roboanti e immediate smentite. Ma quale brutto sogno stiamo facendo? Non eravamo il Paese dell’innovazione, della farmaceutica di punta, dell’organizzazione e della disciplina? Un incubo in cui la polizia non può intervenire quando giovani, stremati dalle continue limitazioni, si assembrano a bizzeffe facendo sberleffo delle regole, in cui mezzi pubblici affollati sono un veicolo di trasmissione virale ma le autorità suonano alla porta di casa, entrandovi senza notizia di alcun reato, per controllare il numero degli astanti e i controlli sbarcano con il piglio da sceriffo nelle piccole e medie imprese locali per avere prova dell’impossibilità di svolgere attività artigianali in home working, anche quando tutte le misure di protezione sono state messe in campo e ne va della sopravvivenza dell’azienda. Qualcosa mi sfugge. Quale sarebbe esattamente il ruolo dello Stato? Prevenire e aiutare ad uscire dalla crisi o infierire e dare il colpo di grazia a chi cerca di sopravvivere?

Candidata PLR al Municipio e al Consiglio Comunale di Lugano

Capogruppo PLR in Consiglio Comunale

Avvocato