A fine gennaio il Consiglio Federale ha presentato la sua strategia a lungo termine per il clima che prevede entro il 2050 l’azzeramento delle emissioni di gas serra, conformemente a quanto previsto dagli Accordi di Parigi sottoscritti anche dalla Svizzera.
Anche il comune di Losanna ha recentemente presentato il suo ambizioso progetto climatico il cui obiettivo è di azzerare le emissioni nel campo della mobilità entro il 2030 e, entro il 2050, azzerare tutte le emissioni dirette. Secondo uno studio effettuato dalla città le tre principali cause di emissioni inquinanti sono il riscaldamento degli immobili, i trasporti e il trattamento dei rifiuti. Losanna punterà tra le altre cose ad eliminare la circolazione di auto a benzina in città rinforzando la rete dei trasporti pubblici, le piste ciclabili, aumentando le zone pedonali e gli spazi verdi. Altre due città confederate, Bienne e Nyon, hanno recentemente dichiarato di voler raggiungere gli obiettivi degli Accordi di Parigi. E’ indubbio che si tratta di obiettivi molto ambiziosi, la cui realizzazione necessita, oltre ad un cambiamento di mentalità, anche l’investimento di ingenti mezzi finanziari, la cui disponibilità nei prossimi anni non può essere data per scontata.
Come si situa Lugano in questo contesto? Nel 2019 Lugano ha ottenuto il marchio Città dell’energia, attribuito da una commissione indipendente ai comuni che hanno messo in atto misure concrete di politica energetica. Tra gli strumenti implementati troviamo lo stanziamento di incentivi finanziari a favore dell’efficienza energetica, un servizio di consulenza e l’attribuzione da parte del Municipio di un mandato (attualmente in fase di realizzazione) per l’elaborazione di una strategia energetica. Per quanto riguarda i trasporti nel 2020 abbiamo assistito ad un potenziamento della rete dei mezzi pubblici. La strada intrapresa è sicuramente quella giusta, ora è necessario proseguire celermente, con determinazione e decisione, integrando i progetti che oltrepassano i confini comunali per i quali è necessaria una collaborazione costruttiva con altri comuni, con il Cantone e con la Confederazione. Lo scopo comune deve essere quello di rendere la mobilità sostenibile una scelta naturale, un’alternativa logica e razionale al trasporto privato. Non si tratta di demonizzare quest’ultimo, ma di mettere in atto una serie di misure affinché la scelta cada spontaneamente sul mezzo di trasporto sostenibile. Qualcuno obietterà che nella nostra regione il raggiungimento di questo obiettivo è reso difficoltoso dalla conformazione del territorio. Ciò non deve tuttavia diventare un pretesto per non perseguire questo importante obiettivo, i cui benefici andranno a favore di tutta la collettività.
Candidata PLR al Consiglio Comunale di Lugano
Economista