Lugano, l'università e una città coraggiosa

Corriere del Ticino: opinione di Morena Ferrari Gamba, 11.02.2021

Da molti anni, ormai, Lugano è sede di istituti di formazione accademica. Ma si può affermare che Lugano sia anche una «città universitaria»? La domanda non appaia banale, né sia ricondotta a un mero gioco di parole.

Essere città universitaria non significa, infatti, ospitare aule e rettorati, studenti e professori. Significa, invece, essere il nodo di una rete complessa fatta di scambi culturali e sociali, di relazioni, di vite; il luogo privilegiato di creazione di formazione di capitale umano ad elevata specializzazione con uno scambio proficuo tra il mondo del sapere e il mondo delle imprese.

La città universitaria si integra nel tessuto urbano attraverso le esistenze dei suoi fruitori. Che la rendono viva. Le difficoltà che uno studente incontra a Lugano sono note: appartamenti troppo cari, mobilità difficile, luoghi di svago e incontro con il contagocce, poche o nulle prospettive d’impiego una volta terminati gli studi. Lugano non può pretendere di essere città universitaria se non sa, innanzitutto, accogliere gli studenti (ma anche ricercatori e professori) e metterli nelle condizioni di sentire propria la città. A Losanna vediamo «la cittadella universitaria» dell’EPFL, tecnologica e innovativa anche nel design; mentre nel cuore della città troviamo un nuovo ed intero quartiere - il Flon - moderno, vivace, pieno di fermento, dove cittadini e studenti si incontrano sentendosi tutti parte della stessa comunità. Bellissimi progetti che potrebbero, in qualche modo, essere replicati anche da noi: sia attorno alla zona del Campus, sia con il recupero di altre aree, i cosiddetti «non luoghi» che potrebbero trasformarsi in veri spazi di incontro. È stato calcolato che il polo universitario genera un indotto tre volte superiore all’investimento. Anche solo questo dato potrebbe essere un punto di partenza interessante, sebbene non sia possibile (né utile) ridurre la questione a un semplice rapporto costi-benefici. Sono piuttosto convinta che la città debba farsi carico di una maggiore attenzione verso l’Università per molti altri motivi. La collaborazione tra enti di ricerca, ad esempio, che apre le porte a uno scambio continuo di esperienze ed è fattore di crescita.

Lugano potrà dirsi città universitaria quando saprà essere attrattiva, quando cioè saprà garantire infrastrutture adeguate agli studenti, ambienti che stimolano lo studio, attrezzature all’avanguardia, finanziamenti, un sistema fiscale che incentivi la ricerca e l’innovazione, la riduzione del carico fiscale alle imprese, la possibilità di trovare un lavoro una volta concluso il percorso formativo.

Come ho detto, la Lugano universitaria dovrà essere il nodo principale di una rete estesa che abbraccia cultura, lavoro, ricerca, socialità, economia, tempo libero. Perché ciò accada il ruolo della politica cittadina è fondamentale. Al centro della nostra agenda politica - e delle scelte dei prossimi anni - mettiamo quindi l’Università, polo gravitazionale di una Città più coraggiosa e proiettata al futuro.

Candidata PLR al Consiglio Comunale di Lugano

Consigliera Comunale PLR

Imprenditrice