Lugano dorme sugli allori

Corriere del Ticino: opinione di Giovanna Viscardi, 11.02.2021

Lugano dorme sugli allori

È innegabile che questi siano tempi bui per i rapporti umani: costretti alla distanza siamo privati del calore di un abbraccio e la mascherina ci nega il riflesso di un sorriso. Nonostante l’ombra delle chiusure però si è potuta aprire e inaugurare un’importante tratta ferroviaria che avvicina il Sotto al Sopraceneri. Il treno non è solo un viaggio, ma è diventato un luogo privilegiato d’incontro e di condivisione; tant’è che, come pare, addirittura vi si organizzano aperitivi itineranti.

La riduzione dei tempi di percorrenza ha creato una nuova generazione di lavoratori pendolari che, pur mantenendo il loro domicilio e abitando in Ticino, riescono a raggiungere ogni mattina innovative opportunità di occupazione persino oltre Gottardo. La risposta alla necessità di trovare uno sbocco lavorativo per ora risiede nella possibilità di viaggiare così velocemente verso nuove professioni; ma quale sarà il futuro di questi lavoratori? Una città come Lugano cosa fa per rendere più attrattiva la permanenza sul nostro territorio? Non riuscendo in tempi brevi a creare nuovi e accattivanti posti di lavoro, ci si aspetterebbe perlomeno che nel frattempo venissero realizzati alcuni interventi a beneficio della cittadinanza e della fruibilità della Città. Negli ultimi anni però si è assistito a una sorta di immobilismo. In passato le visioni di alcuni politici, talvolta anche criticate, avevano condotto alla concretazione di progetti lungimiranti e alla pianificazione della maggior parte dei «grandi progetti» che abbiamo ereditato. Eppure, nonostante siano trascorsi decenni, la nostra Città non ha più saputo attuare nulla. Si sa che fine ha fatto il Mizar, con le sue eccezionali opportunità di sviluppo, approvato da tempo, ma approdato ad altri lidi. E dove sarà stata sepolta la riqualifica del Campo Marzio, di cui si è tanto discusso, ma che, tranne qualche estemporaneo sussulto, parrebbe caduta nel più profondo oblio? E perché proporre un progetto così discutibile per l’ammodernamento dello Stadio e l’edificazione di un palazzetto dello sport, promesso ai cittadini già nel secolo scorso e ora inceppato in contrasti che un minimo di saggezza avrebbe potuto evitare? L’impressione è, purtroppo, che la staticità di queste ultime legislature sia riconducibile all’incapacità dell’Esecutivo cittadino non solo di avere nuove visioni, ma anche di saper tradurre in atto quelle di chi lo ha preceduto, adattandole al nuovo contesto storico, paesaggistico ed economico. E mentre il resto del Cantone si evolve, la nostra Città giace immobile sugli allori di un passato ormai lontano. Forse perché, concentrati nel tentativo di rendere Lugano attrattiva per chi la guarda, si sono trascurati i problemi e le aspettative di chi ci vive; problemi che, per essere risolti, richiedono una certa dose di preveggenza e di immaginazione. Diversamente, quei pendolari che prendono il treno ogni giorno per andare a lavorare, prima o poi scenderanno definitivamente a un’altra stazione.

Candidata PLR al Municipio e al Consiglio Comunale di Lugano

Consigliera Comunale PLR

Avvocato