Lugano, città abitata dalle emozioni ?

Corriere del Ticino: opinione di Valentino Benicchio, 08.03.2021

La felicità appartiene anche alla città o ai luoghi della nostra infanzia. Ne siamo veramente convinti?

Seppure confrontati con il caos e con lo stress quotidiani, credo sia possibile ripensare la città come luogo ideale per poter ritrovare la nostra felicità. Da qui nasce il desiderio in tutti noi di poter vivere in una città di qualità.

Diventa quindi inevitabile immaginarci una nuova mappa urbana della città di Lugano. Ogni cittadino deve potersi riconoscere nella propria città e orientare le proprie emozioni oltre il contesto privato e professionale. Le emozioni non si accontentano di un nuovo piano viario o della pedonalizzazione di una strada cittadina. Dobbiamo ripensare la città con le sue bellezze naturali: il lago, le sue rive, le colline: è qui che abita il valore della diversità e della «convivenza condivisa».

Sappiamo quanto sia importante vivere gioiosamente. La pandemia, nella sua atrocità e nella sua durezza, ci ha regalato per lo meno questa certezza. Le nostre emozioni e il nostro benessere s’ispirano al valore che decidiamo di dare al tempo libero, ai suoi colori, alle luci, ai profumi. Le nostre nuove percezioni sono destinate a una città diversa, più positiva, propositiva, creativa. Le nostre emozioni e il nostro benessere dipendono proprio da questi fattori che saranno la linfa vitale ed indispensabile per la crescita di ogni generazione. La passione è autenticità e apertura verso il futuro!

Siamo velocemente passati dalla mia «generazione di transizione» contraddistinta dalla nuova rivoluzione industriale consacrata allo sviluppo di elettronica e informatica. Abbiamo guardato prima con timore, poi con curiosità e, infine, con interesse alla diffusione capillare di personal computer, telefoni cellulari, internet. Siamo stati prima spettatori, poi attori di quella rivoluzione tecnologica che ha trasformato le comunicazioni sociali.

Ora stiamo vivendo la «generazione delle reti», meglio conosciuta come generazione «Z»: quella dei veri nativi digitali, dipendenti nel bene e nel male dai social e dal web. Ma l’iperconnessione, sappiamo, è spesso sinonimo di scollamento dalla realtà e dalle altre generazioni. Ecco perché l’ascolto e la solidarietà intergenerazionale diventano per noi adulti un imperativo. Saper ascoltare significa solidarizzare con la sensibilità dei giovani, invitarli a uscire all’aria aperta per respirare il profumo del tempo presente e continuare a credere nelle passioni.

Abbiamo la fortuna di vivere in una città dalle mille risorse. Sono convinto che Lugano non sia solo un luogo di passaggio. Lugano può tornare a coltivare il suo fascino: poter far convergere interessi professionali ed economici e contemporaneamente permettere ai suoi cittadini di vivere in una città che offra degli spazi urbani ideali per poter liberare i propri sogni. Una città moderna e a misura d’uomo ha bisogno di infrastrutture pubbliche di alto livello e di finanze sane, di un piano viario che consenta ai ciclisti e ai pedoni di vivere la città in maniera sana e sicura. Sfruttiamo ciò che la natura ci ha regalato, valorizzando il lungolago, creando spazi dove i cittadini e i turisti possano liberare le proprie emozioni. Solo così potremo attrarre nuovi abitanti e contribuenti fiscali e scongiurare l’ormai generale erosione di giovani e di popolazione.

Lavoriamo dunque affinché Lugano possa diventare la città dove abitano le emozioni!

Candidato PLR al Consiglio Comunale di Lugano

Imprenditore