Un grido d’allarme lo abbiamo sentito forte una di queste sere a Lugano. Il disagio giovanile, non solo legato alla questione dell’autogestione, è alquanto preoccupante. Non lo si può più ignorare. Esso si sente particolarmente quando i giovani hanno più bisogno di avere alternative valide: luoghi dove sviluppare la propria identità, creatività, vita sociale e artistica nonché sportiva e di svago. Luoghi dove diventare donne e uomini pieni di curiosità e interessi; Pieni di energia positiva da dedicare alla propria professione e al bene comune.
Le alternative valide però sono poche, come anche la fiducia che riponiamo in questa nuova generazione cresciuta con le tecnologie smart, connessa in un mondo virtuale, ma che ha voglia di stare insieme sempre di più per ritrovare il contatto umano perso. Insomma, dobbiamo dare loro la fiducia, dimostrarci capaci di ascoltare i loro bisogno, dargli voce. Solo così potranno sentirsi parte integrante della società di cui sono il futuro.
In questo discorso non ci sono solo i giovani che l’altra sera hanno creato disordini e assembramenti rischiosi, ma anche la maggior parte di quelli che non l’hanno fatto, per questione di rispetto della salute pubblica, del buon senso, della maturità che dimostrano con ogni giorno che passa in questa pandemia difficile da sopportare per tutti noi.
Inclusione, espressione e identità sono le parole d’ordine da tenere ben presenti nella nostra mente e nelle nostre azioni. Inclusione per stimolare e costruire una società basata sulla tolleranza, integrazione e coesione sociale. Espressione per poter dare voce alle proprie idee, speranze e talenti. Identità alla base di una crescita emotiva e sociale sana e positiva.
I giovani hanno bisogno di noi e noi di loro: diamoci una mano a vicenda!
Tatjana Ibraimovic, Candidata PLR al Consiglio Comunale di Lugano
Nasib Kucanin, Candidato PLR al Consiglio Comunale di Lugano