Le difficoltà finanziarie in cui versano i conti dello Stato hanno ultimamente contribuito ad alimentare la visione di un Ticino in crisi di identità e di prospettive. Una “Schwarzmalerei” a cui il PLR si è sempre opposto, sottolineando con forza le molte cose buone che, con coraggio e impegno, si stanno portando avanti, sia a livello di intervento pubblico, sia attraverso gli investimenti dei privati e il lavoro innovativo delle molte aziende virtuose del nostro tessuto economico.
In questo contesto, riteniamo che il versamento dei contributi della Banca Nazionale debba diventare il volano per un’inversione di tendenza a tutti i livelli, partendo dall’idea di potenziare gli strumenti di sviluppo economico a nostra disposizione. Un’opportunità anche per tornare a pensare fuori dagli schemi, ad esempio con i progetti – anche visionari – di copertura dei principali assi stradali, fino al completamento della linea AlpTransit.
I versamenti della BNS non devono quindi rappresentare una spada di damocle pendente sulla testa del Ticino ad ogni preventivo ed essere utilizzati per attività ordinarie. Anche perché agendo in questo modo, i preventivi diventano un esercizio alibi, di stretta contabilità, senza alcuna visione per il nostro Cantone.
Sicurezza per la Valle Maggia e focus sugli Uffici federali
Secondo il PLR il versamento straordinario della BNS deve essere almeno parzialmente utilizzato per coprire il fabbisogno straordinario di investimenti per le regioni colpite dai disastri del maltempo in Vallemaggia. È infatti essenziale che il Cantone dia un chiaro segnale di sostegno a queste regioni e che quindi le comunità locali possano essere rassicurate dal fatto che lo Stato è, e sarà, presente.
Allo stesso tempo, andrà svolta un’attività - che non necessita di una costante presenza dei riflettori mediatici - in cui Governo e deputazione ticinese alle camere federali facciano sentire la loro voce con gli uffici federali e con i Dipartimenti interessati (in primis il Dipartimento dell’Ambiente di Albert Rösti e il Dipartimento dell’economia di Guy Parmelin) con l’obiettivo di ottenere un sostegno maggiore nei vari settori di interesse, regionali e cantonali.
Un approccio pragmatico, propositivo e non rivendicativo, facendo tesoro di quanto altri Cantoni già oggi fanno, con successo e dietro le quinte, nella gestione dei loro rapporti con la Confederazione.