Andrà davvero tutto bene ?

Ticinonews: articolo di Morena Ferrari Gamba, 23 aprile 2020

Da giorni sentiamo snocciolare numeri di morti e contagi, di sofferenza e dolore, di un futuro nero dove l'economia sarà il boia dopo la peste. Le rassicurazioni non si ascoltano più perché le profezie sono deleterie, con voci discordanti tra esperti, tecnici, economisti e politici. Il ritorno ad una normalità si fa sempre più incerto. Vengono messe al bando le nostre libertà per il bene comune. I governi si sono appropriati del diritto di decidere dettato dallo stato di necessità e senza il controllo di un parlamento, garanzia dello Stato di diritto. In mezzo a tutto questo, e non da oggi, c'è una superpotenza: l'opinione pubblica. Un'opinione insicura e sempre più umorale, ondivaga, che passa dall'applauso sui balconi, alla rabbia più bieca, dalla lode alle autorità e agli eroi del momento alla ricerca dei responsabili della catastrofe, dal "vogliamoci tutti bene" alla caccia all'untore, che sia l'anziano, sia lo straniero, sia il nostro vicino intento a grigliare. Una società civile sotto stress, che consciamente o inconsciamente sente di perdere le sue libertà e allora meglio toglierle a tutti. Qualcosa di strisciante sta crescendo in mezzo a tanta incertezza, la voglia di "ordine" e "disciplina". Si invoca l'esemplare Cina (dittatura). Si plaude a chi chiede e prende i pieni poteri (Orban e Putin), approfittando della distrazione o indifferenza generale. Si ventila con insistenza l'introduzione di un controllo via cellulare per decidere chi può e chi non può fare questo e quello. A furia di dire che è per il bene comune arriverà il giorno che avremo un microchip sottopelle (come le mucche e i cani o i vestiti) dove tutto sarà rintracciabile, controllabile e...punibile: un film di fantascienza diventato realtà. Non possiamo cadere nel ricatto "o la salute o il controllo". Il rischio sarebbe un aumento del potere di coloro che lo invocano così come quello delle grandi corporazioni, soprattutto di coloro che avranno accesso ai dati e alle informazioni. Aumenteranno le diseguaglianze e aumenterà la rabbia. Lo Stato, inteso come garante del diritto, non può tutto e non deve tutto. Tocca alla politica, con la partecipazione di tutti noi, a far quadrare il cerchio per pianificare un futuro più certo. E proprio riprendendo Ralf Dahrendorf  nel "Quadrare il cerchio ieri e oggi", condivido questo pensiero: "per qualsiasi misura che voglia perseguire l'espansione delle chances di vita (insieme di diritti civili e opportunità di benessere) sono necessarie una prospettiva di lungo termine, il riferimento ai valori di solidarietà, collegati all'etica del servizio pubblico, e un contesto istituzionale democratico ancorato allo Stato di diritto". Questi sono i valori liberali e laici condivisi delle democrazie moderne e sono indispensabili per risolvere la crisi. L'avevamo capito da tempo che qualcosa non andava. Ora, questo virus ci obbliga a rivedere le priorità e puntare a una società aperta, inclusiva e sostenibile, pronta a difendere la libertà di tutti, anche quella delle scelte responsabili. Come svizzeri l'abbiamo nel DNA, non dimentichiamolo così che un giorno, voltandoci indietro, potremo dire davvero "tutto è andato bene".

Morena Ferrari Gamba, Consigliera Comunale PLR Lugano